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Le forme che abbiamo bisogno di esprimere

Il mondo moderno non si può ritrovare nel lavoro di un singolo artista e nel suo linguaggio privato. Un tipo di soluzione come questa si rivela impossibile perchè ogni mente si fonda su un falso, puramente superficiale concetto di forma.

La dominanza su una cultura da parte di un singolo concetto di di design espresso da pochi prominenti individui, in altre parole un dictato non può essere accettato.

Possiamo solo accettare una cultura vera in generale (che per la cultura dei pochi che è esistita fino ad oggi viene considerata non come tale ma come una sorta di barbaria) se ricordiamo la legge naturale delle relazioni generiche, l'indissolubile identità di tutti gli uomini e le persone e tutti i campi della creatività umana.
Solo in tempi degenerati la personalità (opposta all'anonimia di massa) diventa il fine del progresso.

La stampa ha avuto nel passato recente un periodo di decadimento causato dal collasso finale della cultura che si travava costretta a sottoscrivere se stessa nella sua espressione, nello stile privato del libro d'artista e del suo modo di usare la lettera. Come risultato di un vincolo spirituale non sono stati in grado di produrre creatività libera.

A questi uomini oggi noi offriamo un lavoro, una espressione di creatività logica non personale, attraverso l'uso di materiale spersonalizzato che, da solo, creerà le condizioni per una libera, impersonale creatività.

la logica conseguenza di una abilità di vita unificata, uno "stile". Le produzioi individualistiche, la "linea" dell3artista è l'esatto opposto di ciò che stiamo tentando di ottenere.

Solo l'anonimato degli elementi utilizzati e l'applicazione di leggi che trascendono combinazioni precostituite e favoriscono la vanità personale ( fino ad oggi chiamata personalità) può inglobare, in favore del design puro, l'emergere di una cultura generale, collettiva, che comprende tutte le espressioni della vita, inclusa la tipografia.