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Aspettando un nuovo Psk-31: riflessioni a largo spettro sui modi digitali

Questo lungo articolo nasce dalla lettura di un email di Andy K3UK il responsabile della mailing list Yahoo Digital Radio Group che riunisce i più attivi radioamatori del pianeta nel campo della sperimentazione dei modi digitali in onde corte. Andy ha scritto un lungo messaggio indirizzato agli iscritti della lista che fa il punto sulle decine di nuovi modi digitali che sono apparsi in questi ultimi dieci anni. Molte di queste modalità sono diventate famose, altre semplicemente sono state sperimentate per poche settimane e sono scomparse ma in realtà nessuno di queste nuovi sistemi di trasmissione dati in Hf sono riusciti a diffondersi realmente tra i radioamatori di tutto il pianeta. Se infatti proviamo a fare un esperimento semplice e accendiamo il nostro rtx e proviamo a sintonizzare con calma tutti i segnali digitali che troviamo a 14000 khz a 14300 khz scopriremo che grossi progressi in questo mondo non ci sono stati. La prima parte di banda è dedicata alla telegrafia che dei modi digitali è il “fratello maggiore” e che continua ad avere il suo successo per il fatto che non necessità di computer per essere decodificata: basta un buon operatore e un tasto e si può ricevere e trasmettere in codice morse senza troppi fronzoli elettronici. Dopo aver superato decine di khz pieni di segnali telegrafici veloci o lenti a 14070 khz ci imbattiamo nella prima frequenza che di solito ci garantisce di trovare decine di radioamatori intenti a fare qso in digitale.

La modalità è naturalmente il Psk-31 inventato dal radioamatore inglese Peter Martinez G3PLX nel lontano dicembre 1998 e che grazie a decine di software gratuiti che lo supportano è diventato il modo digitale più diffuso tra i radioamatori di tutto il pianeta. Superati i 14070 khz iniziamo a trovare diversi qso in RTTY o centinaia se capitiamo in un contest ma comunque ci ritroviamo a che fare anche qui con una modalità “digitale” in questo caso basata su un codice a 5 bit..il baudot che è stata inventata dai militari americani prima della guerra mondiale (il primo link rtty in onde corte è stato attivato nell’aprile 1932) e che nonostante la lentezza e la sua relativa semplicità (non è di sicuro il massimo per il dx…) continua a spopolare sulle tastiere di noi Om. Dopo i qso in RTTY intorno a 14090 possiamo qui incontrare se siamo fortunati qualche qso in modalità digitale magari in Olivia o in JT65A o al massimo possiamo ascoltare il beep beep dei beacon della rete IBP a 14100 khz. Dopo questa frequenza possiamo incontrare ancora qualche antica BBS packet che usa segnali a 300 bd oppure segnali pactor sempre per lo scambio (lento..) di dati. Prima di avventurarci nella fonia sarà facile trovare intorno a 14220 i segnali dell’SSTV che anche in questo caso è una modalità inventata negli anni cinquanta e che continua a spopolare grazie a semplici programmi per pc. Insomma la nostra “spazzolata” sui venti metri ci ha raccontato che una vera e propria “transizione” al digitale non è ancora avvenuta. I modi digitali più utilizzati continuano ad essere il Psk-31 o l’Rtty come dal punto di vista della sperimentazione in questo campo non fosse avvenuto nulla. Lo strano è che invece in questi ultimi dieci anni di nuovi modi per trasmettere dati in onde corte ne sono apparsi parecchi e tutti che garantivano grosse novità sia dal punto di vista dalla robustezza del segnale e quindi la possibilità di decodificare segnali praticamente immersi nel rumore e sia dal punto di vista della larghezza di banda. Elencarli tutti sarebbe veramente difficilmente ma una lista anche sommaria bisogna comunque farla.

Iniziamo con uno degli ultimi arrivati il ROS, il sistema inventato dallo spagnolo José Alberto Nieto che per qualche mese ha praticamente messo a soqquadro le hf con il suo segnali “spread spectrum” che assomigliano ad un Mfsk a larga banda. Il Ros nel giro di poche settimana, nonostante un software con un interfaccia utente orribile, è diventato un must delle HF ed era facile fare qso dall’Europa alla Nuova Zelanda in questo modo. La sua larghezza di banda di oltre mezzo KHz aveva messo in crisi il band blan dei 40 metri e segnali Ros occupavano la parte iniziale della banda fonia. Grande successo e poi rapido oblio.. i segnali Ros sono spariti e nessun altro software ha implementato questo modo di trasmissione. Un caso simile a quello di Oliva il sistema Mfsk sviluppato da radioamatore polacco Pawel Jalocha SP9VRC che garantiva collegamenti veramente estremi con segnali decodificati praticamente in mezzo al rumore. Oliva, implementato per primo dagli sviluppato ucraini del software multimodo MixW ha iniziato ad essere molto diffuso, soprattutto in 20 metri e chi vi scrive si ricorda fantastici qso con i colleghi VK con qualche decina di watt e il segnale praticamente assente. Anche qui rapida obsolescenza di questa sistema nonostante sia stato implementato in diversi software come il DM780 della suite Ham Radio Deluxe di Hb9drv. Caso simile quello dell’utilizzo in onde corte del sistema Jt65a sviluppato dal K1JT originariamente per i collegamenti Eme via luna. I primi collegamenti con questa modalità utilizzata in Hf hanno permesso di agli utenti delle onde corte di sfruttare appieno la capacità di estrarre segnalini praticamente dal nulla e di sfruttare al massimo le condizioni di propagazione. Il sistema Jt65a necessità una precisa implementazione dei tempi di ricezione e trasmissione, che vengono alternati per un minuto tra i corrispondenti e quindi erano rapidamente nate in rete chat e siti dove era possibile fissare sked e incontrare possibili corrispondenti. Anche qui iniziale entusiasmo e poi rapido oblio o semplicemente un utilizzo più sporadico. Ci sono poi modi digitali sperimentali che non hanno neanche avuto la grande ribalta ma sono stati utilizzati e testati solo da vari appassionati iscritti a liste o gruppo di discussione. Fanno parte di questa grande famiglia MT63, il PSK-63, il Chip64, l’ALE 400 V4 : destino comunque di questi sistemi è quello di non essere mai riusciti a diffondersi e di non essere riusciti ad essere inseriti nei software multimodo. La riflessione in effetti oltre ai singoli “modi digitali” si deve per forza allargare ai software che sono poi lo strumento con cui noi radioamatori accediamo a queste modalità digitali. Quello che ci serve sono software liberi e facili da installare e soprattutto di poter avere un solo programma che ci permette di utilizzare più sistemi senza dover passare in continuazione da un programma all’altro.

I grandi nomi in questo spazio “software” sono sempre gli stessi: Mixw, Dm780, MultiPsk per la famiglia Windows e FlDigi per il mondo Linux. Questi programmi contengono al loro interno le routine e i plug-in che ci permettono di usare i modi piu’ diversi da Oliva all’Mfsk, all’Ale 400 fino all’antico HellScrebiber. Se ci affacciamo però in onde corte scopriamo come poi la maggior parte di noi li usa per trasmettere e ricevere in Psk-31 o Rtty o magari in cw per chi non conosce la telegrafia. Quale è quindi il freno alla diffusione di nuove modalità ?? Personalmente penso che la difficoltà principale sia per chi si avvicina alle onde corte di “riconoscere” i vari nuovi modi e quindi avere il software per poter decodificare. Il suono del Psk-31, dell’Rtty e del Cw sono ormai del DNA dal radioamatore e quindi è facile avvicinarsi senza potersi sbagliare. Molti software, come il noto Dm-780 di Hb9drv offrono poi ricevitori panoramici per il Psk-31 dove decine di segnali vengono ricevuti assieme e l’operatore deve solo scegliere il qso migliore su sui piazzarsi..insomma è difficile abbandonare questi sistemi “collaudati” buttarsi verso l’ignoto di un nuovo sistema digitale. C’è poi la difficoltà di trovare corrispondenti..magari ci si trova a chiamare CQ in Mfsk-16 per mezz’ora e non ci risponde nessuno..mentre se ci buttiamo a 14070 di sicuro troviamo qualcuno pronto a fare qso con noi con il fido Psk-31. Aggiungo che mi sembra incredibile che oggi ci ritroviamo ad utilizzare radio completamente digitali come i modelli Sdr della FlexRadio o il ricevitore Sdr italico Perseus per poi usarli magari un contest Rtty dove utilizzamo un sistema di trasmissione nato per le telescriventi più di 50 anni fa. Insomma penso che sia giunto il momento di iniziare a sperimentare con i nuovi modi digitali, iscrivendosi magari a qualche gruppo di discussione dove ci sono corrispondenti pronti per fare qso con noi e dove soprattutto possiamo andare a contattare direttamente chi magari sta lavorando a quello che diventerà il Psk-31 del futuro. Una della chiavi di diffusione del Psk-31 furono i suoi vantaggi rispetto alla vecchia Rtty: larghezza di banda minima, efficace robustezza nei confronti della propagazione e ottima facilità di sintonia. Oltre a questi vantaggi pratici ci furono programmi veramente ben fatti come il classico Digipan che hanno permesso una diffusione rapida e mondiale di questo modo di trasmissione. Se tutti i nuovi modi di trasmissione che sono apparsi in questi ultimi dieci anni non sono riusciti a farsi spazio o addirittura a farsi notare è perché evidentemente con il Psk-31 e l’Rtty riusciamo a colmare in pieno le nostre capacità comunicative in onde corte o perché si trattava di modalità troppo complesse o con software poco attrattivi. Concludendo questa lunga riflessione non posso che fare i complimenti a G3PLX, il creatore del Psk-31, per aver lasciato così tanto il segno delle Hf con la sua invenzione e rinnovo la mia speranza di poter testare con chi mi legge quanto prima un nuovo modo digitale che ci possa portare in una nuova era di nuove modalità sempre più veloci e con una migliore occupazione di banda.

Aggiungo che da appassionato di modi digitali alla fine sono diventato una grande appassionato di quella che prima ho definito “il fratello maggiore” di quanto stiamo qui discutendo e cioè la telegrafia. Il decodificare segnali telegrafici senza computer o altri marchingegni ma solo con le proprio orecchie è qualcosa di fantastico: punti e linee che arrivano con evanescenza diventano nella nostra testa nominativi conosciuti o lontani dx. Magari può sembrare fuori luogo concludere un articolo sui modi digitali parlando della telegrafia ma vi assicuro che solo dopo aver compreso e fatto proprio il complesso meccanismo di apprendimento del codice morse si possono apprezzare ancora di più tecnologiche modalità che ci permettono di fare qso con segnali che il nostro orecchio non riesce praticamente a sentire. A questo punto vi auguro buoni qso in digitale sia usando il vostro tasto o la tastiera del vostro pc.